Cancro del collo dell'utero in fase precoce: trachelectomia radicale laparoscopica e conservazione della fertilità


Sono stati riportati i risultati della trachelectomia radicale laparoscopica relativamente agli esiti chirurgici, oncologici e riproduttivi.

Sono stati analizzati i dati di 32 pazienti che desideravano preservare la fertilità con tumore del collo dell'utero in stadio precoce.

Dalle cartelle cliniche delle pazienti sono stati ottenuti i dati demografici, clinico-patologici, chirurgici e di follow-up.

Le principali misure di esito erano i parametri chirurgici, le complicanze perioperatorie, la sopravvivenza libera da malattia, la sopravvivenza globale, il ritorno e la modalità delle mestruazioni e il tasso di gravidanza.

A 32 pazienti consecutivi che desideravano preservare la fertilità con stadio precoce del cancro del collo dell'utero è stato offerto l’intervento di trachelectomia radicale laparoscopica.

In 5 pazienti, le procedure pianificate per eseguire la trachelectomia sono state interrotte durante le operazioni a causa di metastasi linfonodali o coinvolgimento parametriale su sezioni criostatiche.

L'età media era di 29 anni ( range 22-37 anni ). La dimensione media del tumore era di 1.7 cm di diametro ( range 0.4-3.5 cm ).
Il tempo operativo medio è stato di 290 minuti ( range 120-520 minuti ) e la perdita di sangue media stimata è stata di 332 ml ( range 5-10 ml ).

Una trasfusione perioperatoria è stata necessaria in 6 pazienti. Non ci sono state complicanze perioperatorie tali da richiedere ulteriori trattamenti.

Dopo un follow-up di 31 mesi ( range 1-58 mesi ), si è verificato un caso di recidiva e morte per malattia.

Le mestruazioni sono tornate normali in 24 pazienti; 6 pazienti hanno tentato di concepire, e 3 ci sono riuscite.

In conclusione, la trachelectomia radicale laparoscopica può essere un’alternativa utile e sicura all’isterectomia radicale per le donne con tumore della cervice uterina in fase precoce che vogliono preservare la propria fertilità. ( Xagena_2010 )

Kim J-H et al, Br J Obstet Gynaecol 2010; 117: 340-347



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