Prevenzione della sindrome da aderenze intrauterine: ruolo della diagnostica e della isteroscopia
E’ stata valutata l’utilità clinica della rimozione selettiva del tessuto trofoblastico residuo mediante isteroscopia, soprattutto nella prevenzione della sindrome da aderenze intrauterine.
Un totale di 76 pazienti con sindrome di Asherman sono state reclutate per lo studio: 5 casi dopo miomectomia laparotomica, 1 dopo taglio cesareo, 2 dopo miomectomia resettoscopica, 10 dopo interruzione volontaria della gravidanza ( IVG ), 1 con grave endometriosi vaginale, 1 dopo conizzazione, 4 dopo emorragia del post-partum, 20 casi dopo revisione uterina per ritenzione placentare, 26 dopo revisioni uterine ripetute a causa della ritenzione di residui coriali, 6 casi dopo raschiamento uterino per perdita ematica vaginale atipica ( AUB ) postmenopausale.
Lo studio ha incluso inoltre 36 pazienti con sanguinamento uterino atipico da ritenzione di residui coriali: 14 casi dopo un parto vaginale o taglio cesareo, 4 dopo interruzione volontaria della gravidanza, 18 casi dopo revisioni ripetute per aborto incompleto o interno.
Il trattamento chirurgico delle aderenze intrauterine dipendeva dal tipo ( I-IV ). La tecnica usata per rimuovere i residui placentari si basava su corretto utilizzo di loop e correnti elettriche, enucleazione con anse fredde della base dell’impianto placentare e individuazione del livello di infiltrazione miometriale.
Dopo il trattamento si sono riscontrate: due isterectomie, ripristino della mestruazioni regolari nel 94.6% dei pazienti ( 6 donne in menopausa ), scomparsa del dolore pelvico e dismenorrea in tutti i casi ( 100% ), 8 gravidanze delle 9 donne desiderose di gravidanza dopo sinechiolisi isteroscopica ( 88.9% ).
In conclusione, il modo migliore per prevenire la sindrome da aderenze intrauterine è: effettuare entro 24 ore la revisione postabortiva, eseguire un raschiamento e poi una isteroscopia diagnostica dopo emorragia postpartum in donne sintomatiche, limitarsi a una sola revisione uterina, eseguire sempre una isteroscopia diagnostica dopo revisione e tamponamento uterino per emorragie postpartum. ( Xagena_2014 )
Pulcinella R et al, Minerva Ginecologica 2014;66:69-76
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