Speciali avvertenze e precauzioni all'uso dell'associazione Gestoden ed Etinilestradiolo nella prevenzione del concepimento


Le situazioni che impongono l'immediata sospensione del trattamento dell'associazione Gestoden ed Etinilestradiolo sono: comparsa per la prima volta di mal di capo tipo emicrania o manifestazioni più frequenti di mal di capo inconsuetamente forti, turbe della percezione ad insorgenza acuta (per es. disturbi della vista e dell'udito) temporanea afasia, paralisi o perdita di coscienza, improvviso ingrossamento, dolore o dolenzia alla palpazione di fibromi uterini, comparsa di secrezioni del seno e formazione di noduli di natura da accertare, primi sintomi di tromboflebite (dolore od edema a carico degli arti inferiori) o sintomi di tromboembolia, dolore puntorio durante la respirazione o tosse di natura non accertata, sensazione di dolore o di costrizione al petto, comparsa di ittero (colestasi), prurito generalizzato, insorgenza di epatite, notevoli aumenti della pressione. Inoltre il trattamento deve essere sospeso per 6 settimane prima di un intervento chirurgico, in caso di incidenti per tutta la durata dell' eventuale immobilizzazione, non appena si è raggiunta la certezza di una gravidanza in atto, quando venga praticata terapia sclerosante delle varici ed in caso di aumentata incidenza di attacchi epilettici. Prima di iniziare il trattamento dovrà essere effettuata un' anamnesi accurata al fine di escludere la presenza di patologie che costituiscono controindicazione all'impiego del prodotto. Si consiglia inoltre di effettuare un accurato esame ginecologico e generale, compresa la palpitazione delle ghiandole mammarie, la ricerca di glucosio nelle urine e la misurazione della pressione arteriosa. Dovrà essere effettuata un 'accurata anamnesi familiare. Nel caso in cui familiari di 1° grado abbiano presentato già in giovane età malattie tromboemboliche (ad es.: trombosi venosa profonda, ictus cerebrale, infarto cardiaco) devono esser attuate indagini per escludere alterazioni del processo di coagulazione. Occorrerà inoltre escludere una gravidanza. Quando siano necessarie prove di funzionalità epatica o endocrina i risultati non devono essere considerati attendibili se la pillola non è interrotta da 2-4 mesi.
Nelle forti fumatrici sembra che il rischio relativo di una possibile insorgenza di malattie tromboemboliche tenda ad aumentare in funzione dell' età della donna e della quantità di sigarette fumate. In considerazione di ciò, le donne di età superiore ai 30 anni dovrebbero smettere di fumare nel caso vogliano assumere estroprogestinici. Se la sospensione del fumo non è possibile, tali donne dovrebbero passare a metodiche contraccettive non ormonali, specie se portatrici di altri fattori di rischio.
Dopo la sospensione della pillola le gonadi riprendono in genere rapidamente la loro piena attività. Soltanto la durata dello ciclo è spesso prolungata di una settimana circa. Qualora però entro 2-3 mesi dopo la sospensione non dovesse presentarsi un ciclo normale sarà necessaria una valutazione medica della causa. Nelle pazienti con funzione epatica alterata si raccomandano controlli internistici specifici a intervalli di 8-12 settimane. Devono essere controllate in modo particolare le pazienti affette da malattie che peggiorano durante la gravidanza. Così dicasi per le pazienti diabetiche o con predisposizione al diabete, le ipertese e quelle con una storia di grave depressione; le pazienti con varici, sclerosi multipla, otosclerosi, epilessia, porfiria, tetania, chorea minor, pregresse flebiti. Se durante l'assunzione della pillola, la paziente deve subire un intervento chirurgico, con esame istologico del pezzo operatorio, è opportuno avvertire I'istologo.
La componente estrogena di questa associazione estroprogestinica può indurre ritenzione idrica. Nei casi in cui ciò è indesiderabile, come in presenza di malattie cardiache o renali, di epilessia o di asma, è necessario usare cautela. Molto raramente dopo impiego prolungato di sostanze ormonali estroprogestiniche sono state osservate alterazioni a carico del fegato generalmente di natura benigna e solo in rari casi maligna, che sporadicamente hanno dato luogo ad emorragie letali nella cavità addominale. Pertanto la comparsa di disturbi inusuali localizzati all'ipocondrio che non scompaiono presto o spontaneamente potrebbe rendere necessaria la sospensione del trattamento. ( Xagena_2001 )