Vulvodinia, sensazione dolorosa della vulva e dei tessuti che circondano l'accesso alla vagina


La vulvodinia è un disturbo del dolore sessuale, una sensazione dolorosa non-correlata a una causa specifica ( allodinia ), caratterizzata da sensazioni più intense del dovuto ( iperestesia ).

La vulvodinia interessa in particolare la mucosa vulvare ed è caratterizzata da una sintomatologia dolorosa generalizzata alla zona vulvare o localizzata in un determinato punto.
Si tratta di una patologia dalla diagnosi complessa poiché i dolori vulvari possono essere legati a varie patologie.
La vulvodinia, inoltre, non si risolve naturalmente e compromette sensibilmente la qualità di vita della paziente, in particolare per quanto riguarda la sfera di coppia e sessuale.

L’ipotesi più accreditata nella fisiopatologia della vulvodinia è che questo disturbo sia correlato a una risposta abnorme dei mastociti a uno stimolo infiammatorio, che provoca un’attività maggiore e una proliferazione delle fibre nervose che trasmettono l’impulso del dolore, con estensione alla parte più superficiale della cute.

Il sintomo principale della vulvodinia è il dolore, che si presenta, nella maggioranza dei casi, all’atto sessuale, ma può anche manifestarsi spontaneamente, associato a determinati movimenti.
La sintomatologia dolorosa, provocata e spontanea, può manifestarsi in entrambi i modi nella stessa paziente.

La diagnosi è di tipo differenziale: i dolori vulvari si possono associare a diverse patologie, come vaginismo, infezioni o problemi neurologici, che, in sede di diagnosi, vanno escluse.

In fase diagnostica la paziente descrive la tipologia di dolore percepito, se è generalizzato o localizzato in un solo punto ( ad esempio a livello clitorideo o su tutta la vulva ) e se si tratta di un dolore spontaneo o provocato ( se si manifesta solo con il rapporto sessuale o anche in altre situazioni quotidiane ).

Il Q-tip test è un esame che prevede l’utilizzo di un apposito cotton-fioc, con il quale vengono toccati alcuni punti specifici della vulva.
Se la paziente manifesta dolore al tocco, molto probabilmente è interessata da vulvodinia, al contrario, se la paziente non avverte dolore, potrebbe trattarsi di una differente patologia.

Attualmente, le terapie farmacologiche per la cura della vulvodinia comprendono l’utilizzo di anestetici locali, di antidepressivi triciclici, come Amitriptilina, da utilizzare a livello locale e che permettono un’azione specifica di modulazione della sensazione dolorosa.
In alcuni casi si ricorre ad infiltrazioni di anestetici o antinfiammatori e ad altri trattamenti specifici per l’educazione del pavimento pelvico. ( Xagena_2023 )

Fonte: Ospedale Humanitas, 2023

Xagena_Medicina_2023