L’uso nel primo trimestre di gravidanza dei farmaci SSRI è associato ad un piccolo rischio di difetti alla nascita
Il rischio di difetti alla nascita dopo esposizione fetale agli inibitori selettivi del riassorbimento della serotonina ( SSRI ) rimane controverso.
Uno studio, condotto da ricercatori dello Slone Epidemiology Center alla Boston University negli Stati Uniti, ha valutato le associazioni tra l’uso materno dei farmaci SSRI durante il primo trimestre ed il rischio di difetti alla nascita tra i 9.406 neonati in cui erano stati individuati difetti alla nascita e 5.860 neonati senza difetti alla nascita, partecipanti al Slone Epidemiology Center Birth Defects Study.
L’uso generale degli inibitori selettivi del riassorbimento della serotonina non è risultato associato a rischi significativamente aumentati di craniosinostosi ( 115 soggetti; 2 esposti a SSRI; odds ratio = 0.8 ), omfalocele ( 127 soggetti; 3 esposti; odds ratio=1.4 ), oppure difetti cardiaci ( 3724 soggetti; 100 esposti; odds ratio=1.2 ).
Le analisi delle associazioni fra singoli farmaci SSRI e specifici difetti hanno mostrato significative associazioni tra l’uso di Sertralina ( Zoloft ) ed omfalocele ( odds ratio = 5.7; 3 soggetti esposti ) e difetti settali ( odds ratio=2; 13 soggetti esposti ) e tra l’uso di Paroxetina ( Paxil / Seroxat ) e di difetti di ostruzione del tratto di efflusso del ventricolo destro ( odds ratio = 3.3; 6 soggetti esposti ).
I rischi non sono risultati apprezzabili o significativamente aumentati per altri difetti oppure altri antidepressivi SSRI o non-SSRI.
I dati dello studio non hanno mostrato la presenza di rischi significativamente aumentati di craniosinostosi, omfalocele, o difetti cardiaci associati all’uso di SSRI.
Inoltre è emerso che singoli farmaci SSRI possono conferire un aumentato rischio per alcuni difetti specifici. Tuttavia i difetti specifici sono rari ed il rischio assoluto piccolo. ( Xagena_2007 )
Louik C et al, N Eng J Med 2007; 356: 2675-2683
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XagenaFarmaci_2007